Poemetto di Vincenzo Monti, ideato nel 1800 in morte di Lorenzo Mascheroni,
rimaneggiato più tardi. È definito dallo stesso Monti "una seconda
Bassvilliana", e tale può chiamarsi quanto a forma di
rappresentazione e scelta del metro. L'opera si propone l'esaltazione
dell'insigne matematico scomparso, garbato poeta, grande cittadino e generoso
benefattore.